Krabi Krabong
Krabi Krabong è un'antica arte di combattimento dei guerrieri Thailandesi, che dovettero difendersi da numerose invasioni da parte dei confinanti Cina, Birmania e Giappone. Quindi la sua efficacia si è codificata sui campi di battaglia. E' l'antenata della Boxe Thailandese, o meglio, la boxe thailandese è la verione più agonistica di questa arte. Le armi lunghe e corte ne rappresentano la base, così come un feroce combattimento corpo a corpo privo di colpi vietati. Una versione più blanda è insegnata nelle scuole Thailandesi, come legittima difesa. La versione più reale è insegnata alle forze speciali.
LA TECNICA
Ogni colpo e ogni bersaglio è lecito nel Krabi Krabong. Mordere, colpire all'inguine, agli occhi, è consentito e incentivato. Le armi sono la base di questa arte. Le principali sono gli immancabili coltelli, i bastoni, le sciabole, il bastone lungo o alabarda.
La durezza di questa arte, ne fa un sistema di combattimento reale, efficace ed estremo. Per questo è sorta la boxe Thailandese, versione con regole di questo combattimento.
I colpi sono corti, veloci, essenziali, senza fronzoli o concessioni all'estetica.
LE ARMI DEL KRABI KRABONG
L'armamento dei Thai fin dall'antichità consisteva in armi per tagliare o infilzare che erano in dotazione a tutti i soldati e cioè: Sciabola, Spada, Coltello a due punte, Lancia, Picca, Alabarda, Armi da lancio in generale, Bastoni lunghi e corti, Coltello Khukry, Pugnale Kriss; come armi di difesa avevano lo scudo curvato come un coppo o a corteccia d'albero, lo scudo piatto e lo scudo rotondo.
I Thai chiamano queste armi KHRU'ANG MAI e le dividono in due gruppi:
1) KHRU'ANG MAI RAM (K.M.R.)
2) KHRU'ANG MAI TI (K.M.T.)
1) KHRU'ANG MAI RAM (K.M.R.)
Le K.M.R. sono il Krabi Krabong che hanno dedotto (riprodotto) da armi vere e proprie,ma non esattamente perchè, curandone la bellezza le hanno modificate in forme diverse e, nello stesso tempo le hanno indebolite, per cui quando si usano bisogna stare attenti a non dare dei colpi troppo forti, altrimenti si corre il rischio di romperle; sono per lo più armi cerimoniali.
2) KHRU'ANG MAI TI (K.M.T.)
Anche le K.M.T. sono derivate da armi vere e proprie, ma ne hanno solamente la somiglianza, nella sostanza infatti sono più leggere, più dure e forti per cui non si rompono facilmente e durano più a lungo.
Se infatti non si impiega del materiale adeguato, come si è detto, oltre che a deteriorarsi, spesso possono essere di pericolo a chi le usa nella lotta.
IL DUELLO ARMATO
Innanzi tutto deve sempre essere presente l'orchestrina, formata dal solito flauto di Giava, da un tamburo a tono alto, da uno a tono basso e da due cembali.
La sincronia dei movimenti dei due spadaccini, la gravità e la solennità della danza sacra e delle mosse, il vestire, l'arma, il coro e la musica che accompagna l'esibizione, rendono questa disciplina altamente interessante ed affascinante. Chi vi assiste ha momenti di sospensione nel seguire i movimenti delle armi e brividi all'infuriare della battaglia quando questa si fa serrata ed accanita e pare che l'uno o l'altro degli spadaccini debba soccombere all'avversario da un momento all'altro.
Questo spettacolo non manca mai nelle feste popolari e in quelle di famiglia.
L'area sulla quale si svolge l'incontro è designata da uno spesso tappeto rettangolare.
Le armi usate in questa lotta non sono definite da alcun codice, ma per lo più consistono in una spada d'acciaio ad un solo taglio e fortemente curva verso l'estremità, molto affilata ed appuntita; il suo peso dipende dall'intesa degli spadaccini, i quali possono anche accordarsi di combattere con due spade ciascuno o due contro una sola, se uno si ritiene molto bravo. In luogo della spada, possono servirsi di un'alabarda, di un bastone, di una picca, di un'alabarda o di grossi coltellacci o pugnali.
E' da notare ancora che i duellanti non portano maschere né altre corazze per proteggere il proprio corpo dai violentissimi attacchi dell'avversario; basta pertanto una lieve svista o un movimento scorretto, da parte di uno dei due contendenti, per produrre gravi ferite. Per questo motivo l'incontro si dovrebbe svolgere sempre sotto la scrupolosa assistenza di un Maestro esperto e di un medico, in realtà questo rimane un sogno. Nei campionati mondiali del 1994, rimasi ferito ad un piede, il Maestro Virat mi "curò", versandoci sopra grappa e dal momento che gridai dal dolore, venni ripreso da mia moglie (all'epoca semplice amica), poichè un vero guerriero non si deve mai lamentare. Così, per far vedere che ero un uomo " duro", chiusi la bocca e trattenei il respiro, un mio allievo, venuto ad assistere alla competizione dall'Italia, mi disse in seguito che ero diventato verde in faccia. Il sangue usciva copioso e, dopo la grappa, ricevetti un fazzoletto sudicio a stagnare il tutto, che si può pretendere di più?
La sicurezza nell'attacco, nel fendere e nello sfalsare, è considerata, in questa Arte Marziale, estremamente importante, ed essa dimostra non solo l'agilità e la bravura dei contendenti, ma anche la loro strategia, la tattica e la resistenza.
La partita d'armi è sempre preceduta, come nel pugilato Thai, da delle danze sacre Ram Awut di rito, delle quali ricorderò qui, per ordine, solo i passaggi più importanti. I due contendenti si inginocchiano alle due estremità del tappeto, congiungono le palme delle mani in segno di vicendevole rispettoso saluto, poi alzano le mani giunte sopra il capo e, rovesciandosi un po' all'indietro volgono lo sguardo all'insù, quindi sempre con le mani giunte, si fanno tre vicendevoli profondi inchini: sono dedicati al Buddha, al Dharma e al Sanga (l'ordine di tutti i monaci, maestri e guerrieri che ci hanno preceduto). Dopo questa forma di omaggio agli Dei, si inizia con l'esecuzione del Phrom Si Nah, la Danza in onore di Bhrama, nella quale la medesima sequenza di movimenti viene ripetuta identica sui quattro lati. Se qualcuno ci fa caso, Bhrama è sempre rappresentato come una statua con quattro facce, a simboleggiare il dominio su tutto l'universo, i quattro elementi esoterici: l'acqua, l'aria, il fuoco e la terra e i quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest. Indipendentemente dalla scuola di provenienza, chiunque si prepari ad un incontro di Krabi Krabong, inizierà nello stesso modo; le danze potranno differire, ma la ripetizione sui quattro lati verrà comunque rispettata. Come già detto, seguiranno poi altre danze con le rappresentazioni dei personaggi del Ramakien (Ramayana).
Improvvisamente i due lottatori impugnano l'arma che è sul tappeto, al loro fianco, e la fanno girare a mulinello con il braccio sinistro, tenendo alzato il piede destro.
Ognuno dei due spadaccini guarda in faccia il proprio avversario con aria di sfida, poi, sempre bilanciandosi su di un solo piede, pronuncia parole di scongiuro e di incantesimo sulla propria spada e contro l'avversario per intimorirlo: la sfida rituale viene chiamata Dang Phleeng.
Questa che eseguono è una breve danza libera nella quale cercano di provocare l'avversario, scotendo la spada dietro la loro persona, come fosse la coda di una tigre; ora sono pronti ad affrontare l'avversario.
Tutti questi movimenti preliminari sono eseguiti ritmicamente con l'accompagnamento dell'orchestra.
E incomincia la lotta.
L'alfabeto della lotta con le armi è composto da una serie di gruppi di colpi successivi che si possono ripetere, essi vengono chiamati Khrom e, pur lasciando ai contendenti la libertà di iniziare la lotta con il gruppo che preferiscono, possono essere combinati in successioni così diverse, da essere del tutto imprevedibili. Il "calcolo combinatorio" ci dice che, con pochi numeri noi possiamo ottenere un numero sorprendentemente alto di associazioni. Per esempio i soli primi cinque numeri: 1-2-3-4-5 possono essere combinati fino a 120 composizioni diverse. Il numero di permutazioni ottenibili con N numeri progressivi è dato dal prodotto di tutti i numeri interi compresi tra 1 e N. Per esempio, le cinque lettere A B C D E possono essere ordinate in 120 modi, ciascuno dei quali è una diversa permutazione, ad esempio: A C B E D, B A D C E, D B A C E, e via dicendo. L'alfabeto del Krabi Krabong è costituito da una decina di Khrom dei quali, in generale solamente sette sono i più utilizzati. Con soli sette Khrom noi otteniamo ben 5.040 combinazioni diverse; se li consideriamo tutti e dieci arriviamo al numero di 3.700.800. Capite bene come due combattenti, conoscendo entrambi solamente una decina di schemi tecnici uguali, possano fare un combattimento assolutamente libero con ben 3.700.800 di combinazioni diverse. Nessuno dei due può sapere cosa farà l'altro o come reagirà dato un tipo di attacco o una particolare strategia adottata, tuttavia sa perfettamente che gli angoli d'attacco, le uscite, le rotazioni, le parate, le schivate, i contrattacchi e quant'altro dovranno rispettare tutti quanti le medesime geometrie basate sul triangolo equilatero, gli angoli di 45°, le rotazioni a 90° o 180° ecc…Paradossalmente chi è abituato agli spettacoli di combattimento prestabilito che si fanno nel Wu Shu, ritiene erroneamente che anche nel Krabi Krabong essi siano preparati in precedenza, invece non è affatto vero, e lo prova il fatto che nelle competizioni si misurano atleti di scuole diverse che non si conoscono tra di loro. Eppure quando si guardano gli incontri, l'impressione che se ne ricava è che siano preordinati; sembra quasi impossibile che due persone che non si conoscono possano combattere come tigri infuriate, portandosi colpi a velocità pazzesche e riuscendo, nella maggioranza delle volte, a parare e a rintuzzare i colpi dell'avversario in quel modo. Se voi però pensate che entrambi sono a conoscenza di un medesimo alfabeto geometrico della scherma, tutto può sembrare più facile da comprendere. Un detto antico Thai dice che: "Solamente un esperto di Krabi Krabong può sconfiggere un altro esperto di Krabi Krabong" e aggiunge: "Lascia ad un Maestro la testa ed una mano ed egli può ancora vincere!" questo spiega la furiosa determinazione che permette spesso ad un contendente posto in estrema difficoltà, in una situazione apparentemente disperata, di vincere e prevalere sull'altro. Da notare che ognuno dei sette gruppi di colpi che qui elenco, ha, nel linguaggio marziale Thai, un termine tecnico.
Ecco i sette gruppi dell'alfabeto della scherma che vi elenco:
1) Fendente diagonale sulla spalla destra e sinistra.
2) Colpo orizzontale sul fianco.
3) Evasione con doppio passo e contrattacco rapido rompi - tempo.
4) Uscita con schivata sulla destra e sulla sinistra con contrattacco al collo.
5) Evasione con spostamento a 90° su colpo al cuore e contrattacco.
6) Uscita a 45° a sinistra su colpo al cuore e ritorno con fendente diagonale.
7) Uscita a 45° a destra , con parata di spada, rotazione a 180° del corpo e calcio all'indietro.
Come si vede è un crescendo di colpi, e non sono tutti, che mettono a dura prova l'oculatezza e la destrezza dei competitori, i quali devono saper attaccare, e nello stesso tempo, essere vicendevolmente pronti a prevedere, parare o sfalsare i colpi dell'avversario.
Questi colpi combinati ed alternati dalle due parti, si prestano ad un'infinità di tattiche che assicurano la vittoria solo a chi li sa meglio usare e parare, nello stesso tempo.
Con il crescendo del suono e del tempo degli strumenti musicali, con l'accelerarsi dei tamburi, ritmato dai potenti colpi del fendere e del parare, i lottatori si scaldano, attaccano e parano con mosse fulminee, sicure e sincronizzate; la lotta diventa serrata e, nell'incrociarsi della spada che attacca e di quella che para, si vedono sprizzi e scintille, mentre il vibrare dell'acciaio manda sibili quasi paurosi.
Gli spettatori gridano per incoraggiare il proprio favorito, si entusiasmano e si scatenano. I movimenti delle spade e le mosse degli accaniti spadaccini nel battere, nel controbattere e nello schivare, diventano così rapidi che non si riesce più a seguirle. A volte capita che, nel furore della lotta, sfugga l'arma di mano ad uno dei lottatori e l'avversario sia pronto a raccoglierla ed impugnarla contro il suo rivale; allora le urla degli spettatori, unite al suono frenetico degli strumenti, danno l'impressione del finimondo e pare che la volta del cielo stia per cadere...
Resta da notare ancora una volta che, ogni buon lottatore di Krabi Krabong, deve essere anche un esperto di pugilato Muay Thai poiché, durante il combattimento, gli è lecito usare, oltre che all'arma convenuta, anche il piede, le ginocchia, i gomiti ed i pugni, perciò deve saper approfittare dell'occasione propizia, per sferrare potenti calci demolitori e infliggere all'avversario gomitate ben assestate per riuscire ad averne il sopravvento.
Questa partita d'armi generalmente non dura più di dodici minuti, poiché si presume che, in questo lasso di tempo, uno dei due spadaccini debba soccombere.
Allora il vinto presenta il suo petto nudo al vincitore che, in un gesto simbolico, vi produce con la propria spada, una lieve ferita: è la spada che beve il sangue del vinto il quale cade come morto.
Poi si alza e, in mezzo all'arena, scambia con il suo vincitore il rituale saluto a mani giunte.
Quando la musica tradizionale viene suonata sul ring, essa viene riconosciuta anche come simbolo di deferenza e rispetto, nel senso di gratitudine sincera verso quelli che lo hanno aiutato a formarsi come combattente; inoltre procura al guerriero pensieri che lo portano a ricordare il suo stimato maestro che, con pazienza gli ha fornito la conoscenza del Krabi Krabong e con esso naturalmente del Mae Mai Muay Thai, il pugilato - che - uccide. Egli pensa anche ai suoi genitori, che gli hanno dato la vita. La sua gentilezza è parte della sua vera Arte ed è espressa nel Wai Khru, cerimonia del rendere omaggio al suo mentore.
La musica Sarama che accompagna questa cerimonia innalza il combattente, elevando il suo spirito fino al punto in cui egli è pronto ad affrontare il suo avversario in uno scontro anche mortale, che lo impegnerà fino ai limiti estremi delle risorse umane.
Questo è combattere per l'Arte, e per una vittoria che deve essere pura ed incontaminata. Nel momento in cui la musica Sarama si ferma, si alza il sipario sul soggetto Krabi krabong. Come già detto, l'attuale riduzione di praticanti di questa superba disciplina è dovuto al fatto che essa non ha ricevuto alcun supporto, nessuna promozione, che invece è stata data ad altre specialità.
Malgrado tutto ciò, essa si conferma come la più spietata ed efficace tecnica di combattimento armato e disarmato. Il Krabi Krabong è parte integrante dell'eredità culturale di questo paese, rivestendo un ruolo determinante nella restituzione della libertà in Thailandia, iniziata nel 1584 sotto il regno di Re Naresuan il Grande e continuata fino ai giorni nostri.
Il Krabi Krabong è caratterizzato dalle qualità di obbedienza, disciplina, genuina conoscenza, coraggio, pazienza, resistenza, compassione, gratitudine ed onestà. Se una soltanto di queste qualità viene a mancare, l'uso stesso di questo termine diventa un atto contro l'ideale più vero di questa disciplina.
Secoli addietro queste qualità venivano costantemente verificate, soprattutto attraverso il rituale iniziatici chiamato Khuen Khru e più tardi Wai Khru, ossia la cerimonia del rendere omaggio e fedeltà al proprio maestro.
Il Khuen Khru è una cerimonia che oggi si è fusa con il Wai Khru, a carattere esoterico che consisteva nell'offrire la propria sottomissione all'insegnante. Dimostrando così obbedienza, viene sancita anche la determinazione di formare se stesso come guerriero (Nakrop) del Re.